Storia del gioco del Bridge
Il gioco del Bridge vanta antiche radici: si tratta della derivazione di un vecchio gioco di carte in voga nei secoli XVIII e XIX, il Whist: si giocava con un mazzo di cinquantadue carte con regole molto simili a quelle del Bridge moderno senza tuttavia la cosiddetta licitazione. Un gioco, questo, che aveva appassionato facoltosi personaggi del passato come Maria d'Asburgo e Giuseppina Bonaparte, o ancora il re di Francia Carlo X; si trattava, dunque, di uno dei passatempi preferiti degli aristocratici e di un gioco praticato nei club esclusivi dell'alta società. Nel Novecento cominciò a perdere terreno, lasciando spazio al Bridge che si diffuse dapprima con il nome di Whistbridge e poi, in Medio Oriente, con il termine Biritch. Nel 1929 Harold Vanderbildt codificò le regole del Bridge attuale, soppiantando le predenti introdotte da Edmond Hoyle.
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