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Storia del gioco del Bridge

Passatempi


Il gioco del Bridge vanta antiche radici: si tratta della derivazione di un vecchio gioco di carte in voga nei secoli XVIII e XIX, il Whist: si giocava con un mazzo di cinquantadue carte con regole molto simili a quelle del Bridge moderno senza tuttavia la cosiddetta licitazione. Un gioco, questo, che aveva appassionato facoltosi personaggi del passato come Maria d'Asburgo e Giuseppina Bonaparte, o ancora il re di Francia Carlo X; si trattava, dunque, di uno dei passatempi preferiti degli aristocratici e di un gioco praticato nei club esclusivi dell'alta società. Nel Novecento cominciò a perdere terreno, lasciando spazio al Bridge che si diffuse dapprima con il nome di Whistbridge e poi, in Medio Oriente, con il termine Biritch. Nel 1929 Harold Vanderbildt codificò le regole del Bridge attuale, soppiantando le predenti introdotte da Edmond Hoyle.

Con l'andare del tempo nascono le prime Federazioni nazionali e nel 1932 si disputa in Olanda il primo campionato Europeo organizzato dall'European Bridge League, fino ad arrivare al 1958 quando si crea la World Bridge Federation con il compito di dirigere l'attività internazionale del gioco del Bridge; alla fine del Novecento essa verrà ufficialmente riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale.